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sabato 18 agosto 2012

La leggenda del cacciatore di vampiri







Un film di Timur Bekmambetov
Con Dominic Cooper, Mary Eliasbeth Winstead, Rufus Sewell, Alan Tudyk, Jimmi Simpson, Frank Brennan
Titolo originale : Abrahm Lincoln: Vampire Hunter
Genere: Horror
Durata: 105 min.
Soggetto: Seth Grahame-Smith
Sceneggiatura: Seth Grahame-Smith
Produttore: Timur Bekmambetov, Tim Burton
Casa di produzione: Abrahm Productions, Tim Burton Productions, Bazelevs Protuctions
Fotografia: Caleb Deschanel
Montaggio: William Hoy
Effetti speciali: Robert G. Willard, Matt Kutcher, Caius Man
Scenografia: François Houdouy, Beat Frutiger
Costumi: Varvara Avdyushko, Carlo Poggioli
Usa 2012


di Chiara Roggino





Martedì quattordici. Torino: città vuota, fischiettando Mina. Dopo l'apocalisse, poco ci manca. Esco di pomeriggio. L'ora peggiore. Caldo, troppo. Cinema Ideal. Ok, lo ammetto. Giunta alla cassa, un po', giusto una puntina di pudore, quel tantino di vergogna che basta, mi ha assalito. “Un biglietto per 'La leggenda del cacciatore di vampiri' “. Mi accomodo e sono sola, totalmente smarrita in sala per una pellicola che si prospetta a dir poco terrificante. C'è che io questo film lo devo vedere. Mi par quasi un obbligo morale: incoraggiare l'ardire e l'originalità d'idee di 'giovani' cineasti promettenti. Timur Bekmambetov, classe '61. Segnatevi questo nome. Di strada ne farà e molta. Dice di lui “Mymovies”, sito per cinefili puri di disarmante sincera affidabilità: “Regista abilissimo, ma spesso un po' grezzo nella sua forma. Ha raggiunto la fama (e Hollywood) con pellicole fantasy piene di virtuosismo visivo fra il pulp e Matrix”. Wow! Le aspettative aumentano. Se poi consideriamo che Tim Burton si è scomodato per la produzione dell film, beh, c'è poco da scherzare. Seth Grahame-Smith, cosceneggiatore, romanziere d'eccellenza: dalle sue pagine è tratta l'opera del regista made in Kazakhistan: “ Abrahm Lincoln: Vampire Hunter”. Io premierei siffatto bipede a prescindere. Per chi ne sapesse poco o nulla, ecco qualche informazione in materia di sinossi. Il venerando Padre degli Stati Uniti d'America, Abramo Lincoln, nasconde un torbido e oscuro passato. La sua infanzia fu segnata prematuramente dall'omicidio materno da parte di un insaziabile vampiro. Il giovane Abe (!), armato d'ascia d'argento, si metterà pertanto alla ricerca di tanto efferato criminale per compiere la sua vendetta. Nel mentre, chi ti va a incontrare? Un cacciatore di vampiri professionista che, personalmente, a “Buffy” fa tanto di spernacchioni. Insieme progetteranno un piano diabolico: sterminare, in due, un'intera etnia zannuta propagatasi nel Sud, in quel di New Orleans sì che la guerra di seccessione sarà scontro all' 'ultimo sangue' tra umani-nordisti e perfide creature del male-sudiste.
Scene cult. Abe il giovane rincorre l'antico omicida materno zompettando di cavallo in cavallo, per una mandria di equini scatenati che paiono usciti direttamente da “Cuori ribelli”. Combattimenti umani contro vampiri che paiono scaturiti dalla miglior regia di Zahng Yimou: cose che anche ne “La foresta dei pugnali volanti” voi umani non potreste immaginarvi. Levitazioni aeree, colpi di kung fu per una spettacolarità d'immagini da lasciar col fiato sospeso. Paura, a mille. Che poi...una cosa mi ha sempre lasciato perplessa ( lode e gloria a san Murnau). Ma...i vampiri non temono la luce del sole? Voglio dire: in teoria (da quel che l'umile sottoscritta ha letto sulle leggende di siffatte creature del demonio) costoro, per l'appunto, aborrono il giorno ( Altrimenti le bare a che servirebbero? Non mi togliete le bare!) e a un solo raggio dell'amico termoregolatore lassù schiattano all'istante, crepano, si inceneriscono. E invece no. Devo resettare le mie anteriori conoscenze. Ok, nel “Bram Stoker's Dracula” di Coppola, Gary Oldman, novelllo Zucchero Fornaciari, si aggirava per le strade di Londra abbigliato di bombetta e occhiali da sole. Ma, dio mio, rimane pur sempre un film di Coppola e non me la sento di far paragoni imparagonabili. Ne “La leggenda del cacciatore di vampiri”, i mostri di sangue bramosi si aggirano tranquillamente per via in pieno giorno. Notare: gli occhiali da sole in puro Ray-Ban style. Bekmambetov, suvvia, anche Coppola mi vai a plagiare: un po' di dignità professionale non guasterebbe.
Un'ultima cosa e poi la finisco perché davvero ho esaurito parole e umani sforzi. La pellicola è vietata ai minori quattordici ( grasse risate di sottofondo).
Ricordo: quando uscì la versione final cut dell'”Esorcista” la proibizione fu la medesima. Distributori, o distributori italiani! Ve la butto lì, come consiglio, spassionatissimo. Una piccola svolta alla presentazione del film: cambiare di netto il “genere”. Direi che “commedia brillante” calzerebbe a pennello.