Un
film di Timur Bekmambetov
Con
Dominic Cooper, Mary Eliasbeth Winstead, Rufus Sewell, Alan Tudyk,
Jimmi Simpson, Frank Brennan
Titolo
originale : Abrahm Lincoln: Vampire Hunter
Genere:
Horror
Durata:
105 min.
Soggetto:
Seth Grahame-Smith
Sceneggiatura:
Seth Grahame-Smith
Produttore:
Timur Bekmambetov, Tim Burton
Casa
di produzione: Abrahm Productions, Tim Burton Productions, Bazelevs
Protuctions
Fotografia:
Caleb Deschanel
Montaggio:
William Hoy
Effetti
speciali: Robert G. Willard, Matt Kutcher, Caius Man
Scenografia: François Houdouy, Beat Frutiger
Costumi:
Varvara Avdyushko, Carlo Poggioli
Usa
2012
di Chiara Roggino
Martedì
quattordici. Torino: città vuota, fischiettando Mina.
Dopo l'apocalisse, poco ci manca. Esco di pomeriggio. L'ora peggiore.
Caldo, troppo. Cinema Ideal. Ok, lo ammetto. Giunta alla
cassa, un po', giusto una puntina di pudore, quel tantino di vergogna
che basta, mi ha assalito. “Un biglietto per 'La leggenda del
cacciatore di vampiri' “. Mi accomodo e sono sola, totalmente
smarrita in sala per una pellicola che si prospetta a dir poco
terrificante. C'è che io questo film lo devo vedere. Mi par quasi un
obbligo morale: incoraggiare l'ardire e l'originalità d'idee di
'giovani' cineasti promettenti. Timur Bekmambetov, classe '61. Segnatevi questo nome. Di
strada ne farà e molta. Dice di lui “Mymovies”, sito per
cinefili puri di disarmante sincera affidabilità: “Regista
abilissimo, ma spesso un po' grezzo nella sua forma. Ha raggiunto la
fama (e Hollywood) con pellicole fantasy piene di virtuosismo visivo
fra il pulp e Matrix”. Wow! Le aspettative aumentano. Se poi
consideriamo che Tim Burton si è scomodato per la produzione dell film, beh, c'è poco da scherzare. Seth Grahame-Smith,
cosceneggiatore, romanziere d'eccellenza: dalle sue pagine è tratta
l'opera del regista made in Kazakhistan: “ Abrahm Lincoln: Vampire
Hunter”. Io premierei siffatto bipede a prescindere. Per chi ne
sapesse poco o nulla, ecco qualche informazione in materia di
sinossi. Il venerando Padre degli Stati Uniti d'America, Abramo
Lincoln, nasconde un torbido e oscuro passato. La sua infanzia fu
segnata prematuramente dall'omicidio materno da parte di un
insaziabile vampiro. Il giovane Abe (!), armato d'ascia d'argento, si
metterà pertanto alla ricerca di tanto efferato criminale per
compiere la sua vendetta. Nel mentre, chi ti va a incontrare? Un
cacciatore di vampiri professionista che, personalmente, a “Buffy”
fa tanto di spernacchioni. Insieme progetteranno un piano diabolico:
sterminare, in due, un'intera etnia zannuta propagatasi nel Sud, in
quel di New Orleans sì che la guerra di seccessione sarà scontro
all' 'ultimo sangue' tra umani-nordisti e perfide creature del
male-sudiste.
Scene
cult. Abe il giovane rincorre l'antico omicida materno zompettando di
cavallo in cavallo, per una mandria di equini scatenati che paiono
usciti direttamente da “Cuori ribelli”. Combattimenti umani contro vampiri che paiono
scaturiti dalla miglior regia di Zahng Yimou: cose che anche ne “La
foresta dei pugnali volanti” voi umani non potreste immaginarvi.
Levitazioni aeree, colpi di kung fu per una spettacolarità
d'immagini da lasciar col fiato sospeso. Paura, a mille. Che
poi...una cosa mi ha sempre lasciato perplessa ( lode e gloria a san
Murnau). Ma...i vampiri non temono la luce del sole? Voglio dire: in
teoria (da quel che l'umile sottoscritta ha letto sulle leggende di
siffatte creature del demonio) costoro, per l'appunto, aborrono il
giorno ( Altrimenti le bare a che servirebbero? Non mi togliete le
bare!) e a un solo raggio dell'amico termoregolatore lassù
schiattano all'istante, crepano, si inceneriscono. E invece no. Devo
resettare le mie anteriori conoscenze. Ok, nel “Bram Stoker's
Dracula” di Coppola, Gary Oldman, novelllo Zucchero Fornaciari, si
aggirava per le strade di Londra abbigliato di bombetta e occhiali da
sole. Ma, dio mio, rimane pur sempre un film di Coppola e non me la
sento di far paragoni imparagonabili. Ne “La leggenda del
cacciatore di vampiri”, i mostri di sangue bramosi si aggirano
tranquillamente per via in pieno giorno. Notare: gli occhiali da sole
in puro Ray-Ban style. Bekmambetov, suvvia, anche Coppola mi vai a
plagiare: un po' di dignità professionale non guasterebbe.
Un'ultima
cosa e poi la finisco perché davvero ho esaurito parole e umani
sforzi. La pellicola è vietata ai minori quattordici ( grasse risate
di sottofondo).
Ricordo:
quando uscì la versione final cut dell'”Esorcista” la
proibizione fu la medesima. Distributori, o distributori italiani! Ve
la butto lì, come consiglio, spassionatissimo. Una piccola svolta
alla presentazione del film: cambiare di netto il “genere”. Direi
che “commedia brillante” calzerebbe a pennello.