martedì 14 agosto 2012

Pochi pensieri, rari appunti su "Nostos - Il ritorno", Franco Piavoli





di Chiara Roggino
 
Franco Piavoli, cineasta e maestro indiscusso del cinema italiano. Nel 1989 realizza Nostos-Il ritorno, lungometraggio autoprodotto in collaborazione con Gabriele Vacis e Teatro Settimo. La pellicola nasce dall'esigenza dell'autore di narrare una storia tra conflitti e sentimenti: storia d'amore per un'apparentemente impraticabile ritorno all'oikia. Una libera rivisitazione del tema mitico dell'Odissea, Nostos, vede protagonista d'eccezione un Luigi Mezzanotte in stato di grazia ( già attore beniano e collaboratore assiduo di Carlo Quartucci).
In un gioco di incastri riuscito alla perfezione Piavoli inanella una lunga sequela di piani statico-dinamici, immagini di forte connotazione pittorica.
L'autore si rivela abile cantastorie di simbologie tutte da scoprire. L'elmo spezzato, sommerso: apparente destino dell'eroe condannato all'abbandono della carriera guerresca in seguito all'incendio di Troia. E poi ancora suoni, rumori, l'uso di un parlato fuori dagli schemi per un greco antico studiato e rielaborato a tavolino con un vecchio docente delle superiori.
Al culmine dello spasmo e del dolore, Ulisse auspicherà una cosa soltanto: il ritorno alle origini, a quella dimora primordiale dell'essere umano che è l'utero materno. Tramite un favolistico gioco di sovraimpressioni, Ulisse-Mezzanotte penetrerà nel marmoreo globo lunare, quasi spermatozoo a fecondare l'ovulo di donna.





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